(a cura di Renata Camagni)
La psicomotricità si prefigge di educare attraverso il movimento lavorando sulla relazione a tre soggetti: l'Io – gli "altri" – il mondo degli oggetti. Presupposto fondamentale dell’educazione psicomotoria è la considerazione globale del bambino e precisamente dell'unità mente-corpo. Le interrelazioni tra aspetti emotivo-affettivi, motori, creativo-espressivi e cognitivi non possono essere considerate solo con un approccio 'tecnicistico' e settoriale. l'Io è soprattutto corporeo. Alla nascita il corpo è utilizzato dal bambino in ogni attività di relazione sia con se stesso sia con il mondo fisico e sociale che lo circonda. Tramite le conoscenze percettivo-sensoriali e le sensazioni proprio-entero-estero-cettive, può scoprire e sperimentare le caratteristiche dell’ambiente, definire i confini del proprio corpo e le sue possibilità e limiti di azione. Attraverso la relazione con gli oggetti, gli spazi e le persone prende coscienza della propria identità corporea ed emozionale. Poiché non può esistere un'azione senza spazio e tempo, ogni attività implica contemporaneamente un uso dinamico del sé, dell'organizzazione spaziale e di quella temporale. Attraverso l'uso del corpo il bambino entra in contatto con il mondo degli oggetti; la funzione tonica regola l'equilibrio che rende possibile ogni azione e la funzione cinetica permette il contatto con il mondo esterno.